Stranieri A Scuola
Voci dal mondo
di Gabriella Tacchia e Graziella Mazzoni





La sempre maggior affluenza di studenti stranieri nel nostro centro ha motivato la scelta di pubblicare una serie di articoli che hanno lo scopo di far conoscere ai nostri lettori questa nuova realtà. E’ una situazione che era del tutto imprevedibile fino a qualche anno fa e che ha inciso profondamente nella struttura dei corsi e ha comportato un ridisegno degli scopi e degli obbiettivi del centro stesso.
Qualche numero: gli studenti stranieri sono in tutto 361 e rappresentano ben 49 paesi del mondo!
In appendice maggiori dettagli.
In questo primo articolo vi presentiamo tre storie molto diverse ma ugualmente significative: quella di Akter, del Bangladesh, quella di Silvestre, del Cameroun e Regla di Cuba.

 


Akter e il suo bambino


Akter

Ci incontriamo un giovedì pomeriggio dopo la prima ora di lezione, ci presentiamo e iniziamo a conoscerla meglio. Si chiama Akter Rozina, è del Bangladesh e sta frequentando i corsi E.D.A. per l’istruzione degli adulti. Insieme a noi ed al prof. Peretti, che sta facendo le riprese, c’è anche un bel bambino: suo figlio Fahad di cinque anni che lei si porta sempre a scuola non sapendo a chi lasciarlo.
Akter è una ragazza minuta, di solo 25 anni, simpatica e disponibile nel rispondere alle nostre domande. Noi siamo curiose di conoscere qualche aspetto della sua vita e notizie del suo paese per noi così lontano e misterioso, dunque le chiediamo subito da quanto tempo è in Italia e lei ci risponde che sono quasi cinque anni. Ci spiega, nel suo discreto italiano, che è sposata con un suo concittadino. Si dilunga nello spiegarci di quando suo marito Hossain, che già lavorava qui, fece richiesta di congiunzione per farla venire in Italia perchè aspettava un figlio e soprattutto perché ormai suo marito aveva un lavoro sicuro. Infatti, dopo aver svolto diversi mestieri in città diverse Hossain, tramite uno zio di Akter, trovò finalmente lavoro alla Fincantieri di Monfalcone e così, la famiglia riunita si è stabilita in quella città e lì è nato il loro bambino. Poco tempo dopo il marito è stato trasferito a Mestre ed ora vivono qua dove, ci racconta Akter, sta molto bene, anche se non sono mancati episodi antipatici nei suoi confronti; lei è comunque intelligente e cerca di minimizzarli.
Le chiediamo dei suoi genitori e subito ci racconta che ha molta nostalgia di casa, che la sua famiglia è grande, una famiglia patriarcale come si usava anche da noi anni fa, che è stata a trovarli un paio di volte. Le chiediamo se un domani vorrà tornare nel suo paese e lei pronta ha risposto di sì, lo vorrebbe, ma tutto dipenderà dalla decisione di suo figlio quando sarà più grande.
Ci spiega che il suo Paese è povero. Si coltiva molto riso, patate, pomodoro, peperoni e con nostra grande sorpresa abbiamo scoperto che amano la pizza. Se la fanno da soli, forse hanno imparato dai nostri napoletani. Immigrati anche loro? Usano mangiare carne, pesce ma soprattutto riso. Si illumina nel raccontarci della grande festa che celebrano durante il mese di giugno.
Le donne lavorano tutto il mese per preparare cibi di tutti i tipi che verranno consumati nel giorno che culmina con questa grande festa. Ci ha raccontato minuziosamente come si svolge questa loro giornata: si alzano prima dell’alba per pulire la casa a fondo, preparare le tavole e ricoprirle con i piatti pieni dei cibi cucinati precedentemente ed offrirli ai parenti ed amici in visita.
Gli uomini, invece, si alzano molto più tardi, fanno il bagno e vanno a pregare nella moschea da soli senza le donne, poichè esse non possono entrare: loro pregano in casa.
Capiamo così che Akter è musulmana, ci conferma che la percentuale più alta della popolazione professa questa religione. Nel suo Paese le donne vivono una vita molto diversa dalla nostra, ci racconta che loro non possono uscire da sole neanche per accompagnare i figli a scuola, infatti questo compito è dell’uomo salvo eccezioni in cui, vestite con il burka, escono in coppia anche per sbrigare usuali commissioni. Noi ci siamo stupite di ciò, ma Akter molto serenamente ci ha fatto capire che per loro è una cosa normale anche se non obbligatoria, tutto dipende dall’insegnamento ricevuto e soprattutto dalla religiosità. Ogni paese ha le sue regole.
Intanto che noi parliamo, il bimbo si diverte giocando con un gessetto, Akter lo guarda con un sorriso e ci spiega che nel giorno della sua nascita, avvenuta in Italia, a casa sua in Bangladesh, suo padre uccise e cucinò una vacca che mangiò insieme a tutti coloro che volevano festeggiare il lieto evento con la famiglia. Akter al suo Paese ha frequentato la scuola pubblica, ha una certa preparazione e spera, con in tasca il suo diploma e la maggiore conoscenza della nostra lingua, di trovare un buon lavoro.


Superficie: 147.608 Km²
Abitanti: 131.270.000 (stime 2001)
Densità: 889 ab/Km²

Forma di governo: Democrazia parlamentare
Capitale: Dacca (8.545.000 ab.)
Altre città: Chittagong 2.477.000 ab., Khulna 1.071.000 ab.,
Narayanganj 300.000 ab., Rajshahi 260.000 ab.
Gruppi etnici: Bangalesi 98%, Bihariani 1%
Paesi confinanti: India a OVEST, NORD ed EST,
Myanmar (ex-Birmania) a SUD-EST

Monti principali: Keokradong 1230 m
Fiumi principali: Gange 298 Km (tratto bangalese, totale 2511 Km),
Brahmaputra 2900 Km (totale, compresi tratti cinese indiano)
Laghi principali: Lago Barkal 400 Km²
Isole principali: Bhola

Clima: Monsonico tropicale

Lingua: Bengali (ufficiale), Chakma, Magh, Inglese
Religione: Musulmana 85%, Induista 14
Moneta: Taka bangalese







Sylvestre Brice Ossomba
Sylvestre

E’ un simpatico ragazzo il giovane che abbiamo intervistato dopo Akter. Si chiama Sylvestre ha sedici anni, viene dal Camerun, stato dell’Africa centrale, la cui capitale è Yaoundè dove lui abitava con la sua famiglia. Ci ha raccontato che suo padre è in Italia da undici anni, che avrebbe voluto continuare gli studi e laurearsi in medicina, ma ha dovuto iniziare a lavorare per mantenersi. In primavera, dopo molte difficoltà e altrettanti soldi spesi per documenti e altre cose, grazie anche ad una zia suora, suo padre è riuscito a farlo venire in Italia insieme alla madre e alla sorellina di cinque anni. Adesso vivono a Mira, la mamma frequenta una scuola a Dolo per imparare l’italiano, la sorellina va all’asilo e Sylvestre si sta preparando per superare l’esame di terza media per poi continuare a studiare, vorrebbe diventare medico. Il suo sogno dopo la laurea è di trasferirsi in Canada poiché la sua lingua madre è il francese, lingua parlata in quel paese. Noi gli auguriamo con tutto il cuore che il suo desiderio si realizzi.


Superficie: 475.567 Km²

Abitanti: 15.803.000 (stime 2001)
Densità: 33 ab/Km²

Forma di governo: Repubblica presidenziale
Capitale: Yaoundé (710.000 ab., 1.119.000 aggl. urbano)
Altre città: Douala 850.000 ab. (1.320.000 aggl. urbano)
Gruppi etnici: Bantu 40%, Semibantu 20%, altri 40%
Paesi confinanti: Nigeria a NORD-OVEST, Ciad e
Repubblica Centrafricana ad EST, Congo, Gabon e
Guinea Equatoriale a SUD

Monti principali: Mont Cameroun 4070 m
Fiumi principali: Sanaga 1000 Km
Laghi principali: Ciad 1500 Km² (parte camerunense, totale 16.300 Km²)
Clima: Equatoriale - tropicale

Lingua: Francese, Inglese (ufficiali), dialetti etnici
Religione: Animista 51%, Cristiana 33%, Musulmana 16%
Moneta: Franco CFA



Regla Rodriguez Lima
Regla Rodriguez Lima è nata a Santa Clara di Cuba ed ha 23. E’ in Italia da un anno e mezzo perchè si è sposata con un italiano che abita a Mestre. Lui era andato a Cuba per turismo e si sono innamorati. Per poter uscire dal suo paese natale, dopo il matrimonio e venire a vivere in Italia, ha dovuto pagare allo stato un bel pò di soldi. Nel suo paese sono restati i suoi genitori e un fratello nonchè i nonni zii e cugini; in media una volta all’anno li va a trovare. Nella sua Santa Clara non c’è il mare, che dista alcuni chilometri, è comunque una bella città anche se non molto grande.
C’è un’industria di elettrodomestici, biciclette e altro fondata dal famoso “Che” che dà lavoro a molti abitanti. La casa che ogni cittadino cubano si costruisce con le proprie braccia, viene tramandata di padre in figlio ma non può essere venduta a terzi, in mancanza di eredi ritorna proprietà dello stato. A Cuba non mancano l’istruzione e le cure mediche, sempre a spese dello stato. La scuola è strutturata così: asilo nido, prescolare, primaria, secondaria, liceo, università. La scuola è un obbligo fino al livello pre universitario e coloro che vi accedono sono i più dotati, pertanto anche il figlio di un semplice operaio può laurearsi senza troppi sacrifici per la sua famiglia. Regla ci ha raccontato del suo primo impatto con l’Italia che è stato piuttosto traumatico. E’ arrivata nel mese di ottobre e non si aspettava tutto il grigiore autunnale, abituata com’era ai colori solari della sua bella Cuba dove, come sappiamo, si passa dall’ estate alla primavera e viceversa. Ora si è assuefatta all’alternanza delle stagioni, si sente come a casa sua. I titoli di studio di Regla in Italia non sono riconosciuti e per questo è approdata alla nostra scuola. Lo studio le piace, spera di poter continuare a farlo e inserirsi nel tessuto sociale della città in cui adesso vive.

Superficie: 110.891 Km²

Abitanti: 11.184.000 (stime 2001)
Densità: 101 ab/Km²
Forma di governo: Repubblica socialista
Capitale: L’Avana (2.221.000 ab.)
Altre città: Santiago de Cuba 400.000 ab.,
Camaguey 275.000 ab.

Gruppi etnici: Mulatti 51%, Bianchi 37%, Neri 11%, Cinesi 1%

Paesi confinanti:
Stati Uniti d’America (base navale di Guantanamo) a SUD

Monti principali: Pico Turquino 1994 m
Fiumi principali: Rio Cauto 240 Km
Laghi principali: -
Isole principali: Cuba 105.007 Km²
Clima: Tropicale

Lingua: Spagnolo
Religione: Cattolica 42%, Atei 49%
Moneta: Peso cubano


In questi giorni è nevicato e quando abbiamo intervistato Regla, ci ha detto che è rimasta molto stupita nel vedere la neve che cade silenziosa dal cielo ed imbianca ogni cosa. Per lei era la prima volta ed allora si è ricordata di una graziosa storiella e ce l’ha raccontata.
Due bambini, uno cubano l’altro russo, tengono una corrispondenza assidua ed il piccolo che vive sempre al sole chiede all’amico che sarebbe molto contento di poter vedere la neve. Il piccolo russo risponde che pure a lui piacerebbe vedere una goccia di pioggia e non solo neve. Allora i due bimbi si mettono d’accordo di spedire per posta ciò di cui sognano. Quando alla fine ognuno di loro si trova in mano la busta, scopre che, sia la neve che la goccia di pioggia sono entrambe solamente acqua.

Le interviste che abbiamo fatto a questi giovani stranieri ci hanno stimolato ad approfondire, oltre agli usi e costumi, anche le abitudini culinarie di ognuno di loro e abbiamo deciso di trascrivere alcune ricette tra le più semplici. Qualora decideste di provarle vi saremo grate di farci sapere se vi sono piaciute.

Ricette del Bangladesh dateci da Akter

Birani: in un tegame metti l’olio, una cipolla, sale, peperoncino verde, alloro, zenzero macinato e rosola il tutto; poi unisci il pollo a pezzetti piccoli e lascia cuocere aggiungendo, se necessario, un goccio di latte. A parte prepara il riso così: in un altro tegame sciogli del burro, cipolla, aglio, sale, alloro e due peperoncini verdi piccoli, unisci il riso basmati e lascia cuocere aggiungendo acqua q.b..
Quando il riso è quasi cotto e asciugato unisci il pollo e fai insaporire tutto insieme. Va servito con un misto di verdure crude.

Somusa: in una terrina amalgama due parti di farina di grano duro e una di farina di cocco con acqua e sale q. b..Lavora la pasta ottenuta sulla tavola con il mattarello fino ad ottenere uno spessore di un cm. e taglia dei pezzi piccoli che poi friggerai in olio bollente.
A parte prepara del caramello con acqua e zucchero e quando è pronto unisci i dolcetti caldi e buon appetito.

Ricetta cubana dataci da Regla

Cardosa: taglia sottile un platano (banana) e friggilo nell’ olio molto caldo,mettilo da parte. Prepara il brodo con acqua, sale, aglio, cipolla, rosmarino, sedano, salvia e altri tipi di verdure a piacimento. Aggiungi dei pezzi di carne di maiale e lascia cuocere.
Nel frattempo taglia a tocchetti un paio di patate e una manioca (un tubero) e quando la carne è quasi cotta li unisci al brodo. Per ultimo unisci il platano fritto e servi il tutto nelle fondine. .


Come dicevamo, la forte presenza di studenti stranieri ha imposto al nostro Centro Territoriale Permanente uno spostamento degli interessi e delle attività didattiche. Molto spazio viene ora dedicato all’insegnamento dell’italiano per stranieri e sono appunto questi corsi che registrano la maggior parte delle presenze: 296 per l’esattezza, 60% femmine, 40% maschi.
I rimanenti frequentano i corsi per il conseguimento del diploma di scuola media: 76 persone, 55% femmine, 45% maschi. L’età media è di 28 anni con un minimo di 16 e un massimo di 65.
Eccoli suddivisi per paese di provenienza:

Afganistan
8 G. Bretagna

2

Mali 1 Senegal 7
Albania
4 Germania 4 Marocco 10 Somalia 3
Argentina
1 Giappone 2 Messico 1 Sri Lanka 16
Bangladesh
107 Giordania 1 Moldavia 15 Tailandia 2
Brasile
7 Guinea 3 Moldova 1 Tajikistan 1
Bulgaria
4 Iran 7 N. Zelanda 2 Tunisia 2
Camerun
1 Iraq 1 Nepal 9 Turchia 10
Cina
41 Kazakistan 1 Nigeria 5 U.S.A 1
Columbia
2 Kossovo 3 Pakistan 8 Ucraina 20
Congo
2 Lettonia 1 Perù 2 Uruguay 1
Cuba
4 Liberia 2 Polonia 3    
ExYugosla.
4 Lituania 1 Romania 12    
Filippine
5 Macedonia 10 Russia 1