Un orto botanico di quartiere al servizio dei cittadini e delle scuole
BREVE GUIDA

Gruppo Ricerca Culturale Locatelli
Via F. Baracca 86,30173 Mestre - VE
Tel. 041 - 5344322
E-Mail: liviotito@virgilio.it

 

 
L’ORTO BOTANICO LOCATELLI

Venezia - Mestre

Parco della Bissuola - Zona orti comunali.

Una superficie di circa
300 mq. nella quale è
possibile compiere un
percorso botanico-
culturale di particolare interesse per capire
l’ambiente vegetale che ci circonda e osservare
da vicino le caratteristiche delle piante più diffuse
nel paesaggio veneto.

 

 


Piante orticole

 

 


Arbusti

 

 


Malva - pianta medicinale

 

 


Pianta ornamentale


 

“La filosofia è una pianta che prospera soltanto all’aria di montagna, come i rododendri e le stelle alpine”.
(A.Schopenhauer, PARERGA E PARALIPOMENA)

Questo orto botanico è sorto con l’intento di perseguire determinati obiettivi:
- ricercare e promuovere metodiche di divulgazione didattica innovative, volte a rendere più piacevole ed efficace l’azione dell’insegnamento di alcuni importanti discipline (botanica, medicina naturale, astronomia, filosofia, arte, musica, poesia…);
- costituire, in un unico luogo, una collezione delle principali specie vegetali determinanti il paesaggio che ci circonda quotidianamente (giardino, orto, prato, ambiente boscato....), per facilitare il loro riconoscimento e promuovere una approfondita conoscenza del ruolo che il mondo vegetale svolge nel contesto esistenziale: ecologico, ossigenico, alimentare, terapeutico, paesaggistico....;
- svolgere ricerche scientifiche attinenti le singole specie, con la costituzione di un archivio dati informatico e cartaceo multidisciplinare.
(Descrizione botanica specialistica, elementi storici e mitologici, componenti ed effetti fisiologici e terapeutici e quant’altro).
L’orto botanico si suddivide in diverse sezioni: piante medicinali (fitoterapiche, gemmoterapiche, aromate-rapiche), piante e arbusti italiani (specie autoctone e naturalizzate), piante orticole, piante frutticole, piante erbacee spontanee degli ambienti prativi e boschivi, piante dell’ambiente litoraneo e alcune tra le più diffuse piante ornamentali, (in totale le specie presenti sono circa n. 250).
Al centro dell’orto si estende una zona, coperta superiormente, con circa quaranta posti a sedere, adatta per incontri culturali, lezioni e conferenze.
L’orto botanico Locatelli vuole definirsi “botanico” soprattutto perché vuole privilegiare lo studio e la divulgazione didattica delle caratteristiche botaniche ed ecologiche delle piante esposte. L’aspetto terapeutico, alimentare e paesaggistico diventa motivo di collegamento interdisciplinare e di testimonianza dell’importanza economica e culturale del mondo vegetale.
All’interno dell’Orto Botanico vengono svolte singole lezioni o brevi corsi sulle diverse discipline direttamente o indirettamente collegate alle piante.

Nel passato era presso i maggiori monasteri che si impartiva sia l’insegnamento della scienza medica, sia l’arte di preparare i medicamenti.
Le medicine, che provenivano soprattutto dal vicino bosco o dai campi erano in maggioranza erbe medicinali; più tardi i monaci coltiveranno nei loro orti quelle piante che, secondo la loro esperienza, s’erano dimostrate più utili ed efficaci.
Dal XVI secolo la scienza botanica e lo studio delle piante medicinali si concentrarono maggiormente nelle sedi universitarie. Il 7 luglio 1545 l’Università di Padova stipula, con i monaci benedettini di S. Giustina l’atto di affittanza del terreno destinato all’ “HORTO MEDICINALE” come viene indicato, nell’atto di fondazione, l’Orto Botanico di Padova.
Da allora gli orti botanici sono le sedi più importanti per lo studio e la conoscenza del regno vegetale. Essi rappresentano un laboratorio di ricerca all’aperto ovvero un libro di botanica, ma non solo, aperto alla consultazione di tutti.

La visita inizia con la sezione delle piante medicinali.
All’interno di questa sono distintamente collocate 40 piante fitoterapiche, 10 specie gemmoterapiche e 10 specie aromaterapiche. L’uso delle piante nella cura delle malattie è probabilmente antico quanto l’uomo.
Le prime annotazioni riguardanti l’uso di piante medicinali risalgono agli Assiro-babilonesi e agli Egizi. Uno dei documenti più antichi è il papiro egizio di Ebers (ca. 1550 a.C.) che comprende oltre 700 prescrizioni.
Aristotele e Ippocrate svilupparono una teoria dell’organismo umano basata sull’armonia dei fluidi, o umori, e destinata a guidare l’uso delle piante medicinali nei successivi 1500 anni. La crescente preoccupazione per il degrado ambientale e gli aspetti negativi dei prodotti dell’industria farmaceutica, hanno indotto molte persone a ricercare soluzioni nei rimedi vegetali “tradizionali”. Ma la definizione data da Platone della parola greca phàrmakon, nella doppia eccezione di “cura” e di “veleno”, ci dice che già nell’antichità erano riconosciute le proprietà medicinali e tossiche simultaneamente presenti in molti vegetali. L’uso delle piante richiede adeguata conoscenza ed esperienza. L’uso medicinale delle piante o il semplice “parlarne” significa anche entrare nel patrimonio culturale di tante persone. In Europa gli usi magici dell’Achillea sopravvissero per secoli accanto a quelli officinali. Il papavero ricorda opere pittoriche di altissima rilevanza. I cavalieri medievali erano ammessi ai tornei soltanto dopo aver giurato di non portare con sé l’erba di San Giovanni (Iperico) che avrebbe dato loro un vantaggio sleale.
Le specie aromaterapiche ricordano l’arte degli aromi, dei profumi, le volute di fumo aromatico inviate dalla terra al cielo quale messaggio per gli Dei, la prima offerta votiva e il primo atto di magia. Fra i primi a intuire le più importanti proprietà delle essenze aromatiche e a metterle a frutto furono i grandi sacerdoti egizi. Le specie gemmoterapiche sono la testimonianza della capacità della Natura di concentrare in una sola parte vegetale (la gemma) una ricchezza terapeutica e vitale incredibile.

Dopo una breve osservazione di una piccola raccolta di piante ornamentali molto diffuse nei giardini pubblici e privati, la visita continua nel settore delle specie arboree e arbustive tipiche del paesaggio veneto (mancano talune specie tipiche di climi molto diversi da quello del nord Italia).
Le piante, e quelle arboree in particolare, sono spesso investite di un ruolo importante per l’identità e la coesione culturale di interi popoli. Alberi e altre piante costellano la simbologia artistica e spirituale; alberi simbolici nei dipinti, nei canti, nelle leggende, nelle religioni. La venerazione degli alberi è forse una forma di religiosità universale. Tuttavia nessun albero vivente fu mai considerato una divinità. Era unicamente lo spirito che li abitava a essere oggetto di venerazione. È sorprendente quanto le immagini mitiche di un albero cosmico ricorrano in tutto il mondo e si somiglino fra loro. Secondo il folclore celtico il primo uomo sarebbe nato da un sambuco e la prima donna da un sorbo.
Ma le piante sono anche una piacevole scoperta della diversità estetica della natura.
In questa sezione dell’orto botanico troviamo sia conifere che latifoglie ed è possibile la osservazione ravvicinata delle singole parti della pianta (gemma, foglia, fiore, frutto, corteccia, seme). Nel corso di quest’anno verrà realizzato un erbario permanente che potrà permettere una migliore osservazione delle piante nelle diverse stagioni.

Le due sezioni successive comprendono oltre 40 specie coltivate in orticoltura e 20 in frutticoltura.
Tale esposizione di specie ad uso commestibile mira a facilitare l’osservazione delle piante nel periodo utile di coltura ma anche oltre, con rilascio dell’ortaggio a proseguire il ciclo vegetativo.

Notevole sorpresa determina nei visitatori la fioritura e la fruttificazione del ravanello o la ricca fioritura dei radicchi di Treviso e Chioggia.
C’è un altro aspetto dell’ortaggio che viene evidenziato: la proprietà nutrizionale. Il cibo che cura, lo stile alimentare che determina in misura significativa lo stato dì salute dell’uomo. È un tema molto sentito e le specie orticole esposte sono l’occasione per una opportuna riflessione e una adeguata informazione su tale tema. In tale sezione avvengono spesso le esperienze più simpatiche e significative nei ragazzi delle scuole elementari che visitano l’orto botanico. Cogliere direttamente dalla pianta e mangiare la fragola o il lampone, ma anche toccare la foglia particolare o assaggiarla (nel caso ad esempio della melissa, della menta). Sono esperienze che determinano notevoli curiosità e, si spera, utili stimoli culturali.

L’Orto Botanico Locatelli è aperto da maggio a tutto ottobre la domenica dalle 16 al tramonto. È possibile concordare visite individuali o collettive anche negli altri giorni previa specifica richiesta telefonica (041-5344322, Livio Locatelli). In agosto sono sospese le visite domenicali.
Allo stesso numero telefonico o allo 041-981834 (dr.Maurizio Minuzzo,direttore dell’Orto e prezioso collaboratore generale) possono essere richieste ulteriori informazioni ed espresse eventuali disponibilità (molto gradite) a fornire collaborazioni per una migliore crescita dell’Orto Botanico Locatelli che rappresenta una iniziativa, gestita in forma volontaristica, al servizio di tutti i cittadini.

Livio Locatelli

PLANIMETRIA GENERALE
entrata - uscita

Legenda: ft (fitoterapiche), gt (gemmoterapiche), at (aromaterapiche),
ep (erbacee prative), on (ornamentali), au (autoctone),
eb (erbacee boschive), el (erbacee litoranee),
pa (piante alimentari), or (orticole), fr (frutticole),
uf (ufficio - erbano permanente).