La pagina di Rosetta
L’argomento della trasmissione del 05 dic. ‘07 è Spe Salvi,
l’enciclica diramata dalla sede vaticana a firma Benedetto XVI.
di Mario Zampierin

 


Nietzsche

 

Ospite della trasmissione Cacciari, del quale mi sono piaciute le risposte sull’argomento speranza e materialismo. La prima delle domande è: Che cosa significa sperare nella fede?
Cacciari risponde: speranza e fede non si accordano, spera chi non sa, e prosegue dicendo che la speranza è in antitesi alla fede, in quanto la fede presuppone una certezza perché è data da Dio stesso.. Allora si può sperare in una certezza? No sicuramente! Se ammettiamo che si deve sperare nella fede, questo vuol dire che anche Dio deve a sua volta sperare su qualcosa, ma se Dio spera in qualcosa allora tutta l’impalcatura sulla quale si basa la fede non avendo la base stessa un solido supporto, perché se noi speriamo nella redenzione vuol dire che non siamo certi che questo evento accada, cioè non siamo certi che Dio esista come essere salvatore dell’umanità, ed entità perfettissima.
In altri termini, chi ha fede non può sperare nella fede (nell’accadimento della redenzione), perché la fede è dono di Dio, ma se speriamo in colui che deve darci il dono significherebbe di colpo smontare l’assunto di Dio unico e onnipotente; e questa formula dubitativa c’indurrebbe a pensare che a sua volta Dio deve sperare in un altro Dio (e poi ancora Dio e altro Dio…), essendo in questo caso Dio stesso nell’attesa di un evento.

Altra domanda di Ferrara a Cacciari: Il Papa vede nel materialismo il principio della fine della società in senso nichilista.
Cacciari: E' sbagliato vedere nel materialismo la fine della società che crede unicamente nel valore del Nichilismo. Nichilismo non vuole dire semplicemente e banalmente cambiamento dei valori che portano al nulla, che diventa dunque meta, aspirazione e dottrina da perseguire da parte della società. E’ puramente una follia considerare il nichilismo nietzschiano in questi termini, Nietzsche dice invece che dal nulla, nulla si può fondare, perché la nientità del nulla è il non essere. Pertanto il pensiero nietzschiano va interpretato nel senso di reazione dell’uomo al nulla, e quindi l’uomo deve farsi carico di lottare concretamente con quello che ha a disposizione, cioè con la realtà delle cose. Nichilismo per Nietzsche significa lottare strenuamente contro il tempo e le cose che inevitabilmente ci conducono alla morte.

In sintesi il Nichilismo per Nietzsche non è la resa, l’abbandono incondizionato verso la fine, il nulla; ma, attraverso il cambiamento dei valori, la ricerca della creatività e della forza interiore quella propria dell’uomo, che con coraggio costruisce giorno dopo giorno la sua esistenza terrena.


Aggiungo una considerazione di carattere personale: credo che Benedetto XVI sappia benissimo interpretare il pensiero nietzschiano del Nichilismo, come credo che la risposta di Cacciari, sul Nichilismo, sia una provocazione intellettuale, cioè di pura speculazione filosofica.
Credo che l’accento del Papa sul Nichilismo come filosofia di pensiero che conduce al nulla, sia visto nell’aspetto che più preoccupa il Santo Padre, al di là della validità del pensiero nietzschiano che non sarà di sicuro sfuggito al Papa, quello di una dottrina che annulla completamente la spiritualità, in senso religioso, nell’uomo; il Papa quindi non si capacita di una visione materialistica della vita, e lotta contro tutti per l’affermazione del pensiero di Cristo.