Toponomastica
Sono all’incirca 500 i ponti a Venezia...

(dalla pagina web: Toponomastica di Venezia)

a cura di Aldo Ghioldi

Venezia è una città nata e cresciuta sull’acqua ed i suoi abitanti, sin dal VI secolo, si spostavano sempre sull’acqua, che era la normale via di comunicazione, sino alla costruzione dei ponti sul Canal Grande, quando la viabilità pedonale iniziò a diffondersi.

 

Ponte dell’Accademia



  Il primo ponte dell’Accademia, costruito interamente in ferro, venne inaugurato nel 1854.
In seguito al deperimento dell’opera ed allo svilupparsi di nuove tecnologie costruttive, fu indetto un concorso per l’edificazione di un nuovo ponte in pietra. Il progetto vincitore del 1933 di Torres e Briazza non fu mai realizzato ed al suo posto si costruì un ponte che, in teoria, doveva essere provvisorio. Il nuovo ponte, in legno, fu costruito su progetto dell’ingegnere Eugenio Miozzi molto attivo a Venezia in quel periodo e solo successivamente, con alcuni interventi di consolidamento, il ponte fu integrato con alcuni elementi metallici. È il più vicino a S.Marco ed unico collegamento con una parte della città piuttosto estesa.
È uno dei quattro ponti, assieme al Ponte di Rialto, al Ponte degli Scalzi e al ponte della Costituzione, che attraversano il Canal Grande.
 


Ponte di Rialto



  Il ponte di Rialto a Venezia è il più antico ed il più famoso ponte della città. Il primo passaggio sul Canal Grande fu un ponte di barche costruito nel 1181 da Nicolò Barattieri, il quale progettò e costruì anche le due colonne di Piazza San Marco, denominato Ponte della Moneta.
La crescente importanza del mercato di Rialto fece aumentare il traffico sul ponte galleggiante e, nel 1250, venne costruito un ponte di legno che, data la grande importanza del mercato, fu chiamato Ponte di Rialto. Nella prima metà del XV secolo lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi.
A partire dal 1310 il ponte subì numerosi crolli e danneggiamenti e nacque, così, l’esigenza di costruire un ponte in pietra: al bando per il rifacimento del ponte parteciparono famosi architetti come Jacopo Sansovino, il Vignola e Andrea Palladio.
L’attuale ponte in pietra, disegnato da Antonio da Ponte, fu completato nel 1591; la struttura è molto simile a quella del precedente ponte in legno, su entrambi i lati sono ancora presenti le due file di negozi e tutto il ponte è coperto da un porticato. Ai tempi il progetto fu considerato troppo audace e secondo alcuni il ponte sarebbe crollato ma, come tutti sanno, il ponte resiste tuttora ed è diventato uno dei simboli di Venezia.
 


Ponte degli Scalzi



  Il Ponte degli Scalzi sul quale si affaccia la chiesa Santa Maria di Nazareth nota come degli Scalzi perchè officiata per oltre trecento anni dall’ordine dei Carmelitani Scalzi è il terzo ponte sul Canal Grande ed è detto anche ponte della stazione data la vicinanza della stazione ferroviaria di Santa Lucia.
I lavori di costruzione iniziarono nel 1932 su progetto dell’ingegnere Eugenio Miozzi autore anche del Ponte dell’Accademia ed il ponte fu inaugurato due anni dopo. La struttura è costituita da un’unica arcata in pietra d’Istria.
 


Ponte dei Pugni

 
 
Il ponte, situato a San Barnaba, conserva sui quattro angoli del piano, l’impronta di marmo di un piede. Il ponte, infatti, era un vero e proprio ring e veniva usato per le famose lotte dei pugni: il gioco prevedeva che due uomini delle due opposte fazioni in cui era divisa Venezia Castellani e Nicolotti combattessero per ore ed ore sul ponte, che una volta non aveva il parapetto.
Lo scopo di ogni lottatore era di buttare in acqua l’avversario, mentre la popolazione faceva il tifo dalle case, dalle barche e dalle rive. Le lotte dei pugni vennero proibite nel 1705, a causa di veri e propri spargimenti di sangue.
 


Ponte dei Sospiri



  Il Ponte dei Sospiri, costruito nel ‘660 da Antonio Contino, è uno dei più celebri ponti di Venezia, è situato a poca distanza da piazza San Marco e fu costruito con lo scopo di collegare i tribunali del Palazzo Ducale alle antiche prigioni, i Piombi. Il ponte, interamente costruito in pietra bianca d’Istria, è una delle maggiori attrazioni di Venezia, soprattutto per gli innamorati ma, nel passato, non era proprio così: una leggenda vuole che i carcerati, passando sul ponte per raggiungere il tribunale, sospirassero guardando attraverso le finestre, forse per l’ultima volta, la laguna, la libertà o la fidanzata in lacrime sul vicino Ponte della Paglia.
 

Il Ponte della Costituzione



  Il Ponte della Costituzione in precedenza noto come Ponte di Calatrava o Quarto Ponte sul Canal Grande è il nome ufficiale del ponte che attraversa il Canal Grande di Venezia fra Piazzale Roma e la Stazione Ferroviaria Venezia Santa Lucia.
Il ponte è stato inaugurato e aperto al traffico pedonale la notte dell’11 settembre 2008.
Fino al 1850, il Canal Grande era oltrepassato solamente dal ponte di Rialto: nel giro di dieci anni gli austriaci realizzarono due ponti in ferro, uno davanti alle Gallerie dell’Accademia e uno di fronte alla stazione ferroviaria, che tra il 1934 e il 1938 vennero sostituiti rispettivamente dal ponte provvisorio in legno all’Accademia e dal ponte degli Scalzi realizzato interamente in pietra d’Istria.
Nel tempo, l’eccezionale sviluppo del turismo internazionale ha condotto spesso l’attenzione sul centro lagunare da parte dei più noti e famosi progettisti: si sono così interessati alla progettazione nella città lagunare senza che alcunché sia mai andato in porto Le Corbusier, Louis Kahn, Frank Lloyd Wright e più recentemente Alvaro Siza.
 

Il progetto
 

Nel 1997 il famoso architetto scultore ed ingegnere Santiago Calatrava regalò alla città di Venezia il progetto esecutivo per un quarto ponte sul Canal Grande di collegamento tra l’area di arrivo a Venezia Piazzale Roma e la zona della stazione di Santa Lucia. Il progetto mostra un ponte dalla forma arcuata con una campata di 81 metri, larghezza di 6 metri alla base e 9 al centro per un’altezza di 10 metri al culmine; la struttura è in acciaio, i pavimenti in vetro e pietra d’Istria. Anche i parapetti sono in vetro, con corrimano in bronzo.
Un progetto squisitamente moderno, ma stilisticamente non fa a pugni con lo scenario, aiutato dal fatto di essere costruito in vetro e marmo dell’Istria, il materiale più usato a Venezia.