Salute
a cura dell’Associazione A.O.I. M.d.V. (Mutilati della voce)

 


 

Tra gli obiettivi dell’Associazione A.O.I. M.d.V. (Mutilati della voce), l’impegno morale e civile di sensibilizzare ad un corretto stile di vita, riveste massima rilevanza. Noi laringectomizzati, testimoni “in primis” delle conseguenze nocive del fumo, abbiamo individuato nel mondo scolastico una via preferenziale di approccio, confidando che la nostra testimonianza, quale prova inconfutabile, possa valere più di mille raccomandazioni. La nostra Associazione, quindi, oltre all’attività istituzionale di volontariato presso gli ospedali della Regione Veneto e delle scuole di riabilitazione fonetica, promuove “Non bruciarti la vita”, una campagna educativa contro il fumo e per estensione e analogia contro l’alcol, la droga e le cattive abitudini alimentari. Il messaggio che si vuole trasmettere, anche tramite l’opuscolo informativo “Si possono realizzare i sogni?”, è di estrema attualità, data la drammatica realtà dell’aumento esponenziale del disagio giovanile.
Nel 2009 abbiamo conosciuto il nostro “Virgilio”, il prof. Gabriele Stoppani, che ci ha introdotto e accompagnato nella scuola media “Giulio Cesare”, dove la dirigente prof.ssa Gabriella Mazzone ci ha accolto dimostrando un profondo e convinto interesse per la nostra iniziativa secondo lei pregna non solo di valori sociali ma anche di preziose indicazioni educative e formative adatte per i ragazzi studenti del mattino e per gli allievi adulti del CTP.
Proprio a quest’ultimi è stata indirizzata la nostra ultima comunicazione. Particolare significato ha infatti assunto l’incontro che si è svolto il 13 aprile u. s. Coadiuvati dalla prof.ssa Luciana Milani: abbiamo intrattenuto studenti “speciali”, di età variabile tra i 16 e 40 anni iscritti al corso di recupero per la licenza di terza media.
L’ampia “forbice” del gap generazionale, anzichè rappresentare una discontinuità comunicativa, ha rappresentato un’interessante “cartina di tornasole” con un ventaglio di potenzialità ricettive. Ma non abbiamo incontrato eccessive difficoltà nel proporre il nostro messaggio ad una “platea” di persone più strutturate l’approccio è stato positivo e lo svolgimento proficuo, grazie all’attenzione dei partecipanti preparati all’ascolto dai loro insegnanti.
Il prof. Stoppani, con la sua presenza ha agevolato l’incipit dell’incontro ed ha sottolineato con puntuali interventi i passaggi più rilevanti, alla luce della sua più diretta conoscenza del particolare mondo dei partecipanti. Riguardo a questo incontro, ma direi a tutti gli incontri intrecciati con le varie scuole, vorrei soffermarmi sull’aspetto dei danni del fumo “visti dalla nostra parte”, ossia “visti” da noi portatori del segno indelebile della conseguenza del vizio del fumo. Forse è un’utopia pensare di rompere la corazza della dipendenza, combattere contro un sistema psicologico e sociale che purtroppo ha sostituito i valori e le certezze, che non ha o che non trova, con la sudditanza al fumo, all’alcol, alla droga. Si prova spesso una sensazione di impotenza perché ci si rende conto di combattere “a mani nude” contro un terribile Cerbero subdolo e vorace. Ma basterebbe che un solo giovane buttasse via per sempre la sigaretta, per sentirci orgogliosi e motivati. Ci è stata posta una domanda solo all’apparenza ovvia: «Perché si continua a fumare, sapendo che fa male?». Per una risposta più articolata sarebbe stata opportuna una figura professionale. Cosa di cui sentiamo spesso la necessità e cercheremo di provvedere. Per quanto ci riguarda, abbiamo risposto che la motivazione a smettere, nei casi più frequenti, è stata dettata dal più nobile e paradossalmente più altruistico degli egoismi: voler bene soprattutto a se stessi.

Allievi, adulti, dei vari corsi del CTP.