Toponomastica
a cura di Aldo Ghioldi

Dalla Basilica di S. Marco,
con le sue cupole di sapore
orientale, alla Basilica della Salute,
che si specchia maestosa con i suoi bianchì volumi nel bacino
di San Marco, alla gotica
Basilica dei Frari, semplice e
suggestiva con le sue
linee pure, alla Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo che ospita
numerose tombe dei dogi e
condottieri della Repubblica,
un itinerario tra le basiliche
maggiori di Venezia darà
al visitatore un quadro ricco
e multiforme della vita
spirituale, ma anche politica
e artistica
della Repubblica.

Venezia

Basilica della Salute

 


Basilica di San Marco
Sorge in uno splendido scenario architettonico, sulla piazza che Napoleone definì “il più bel salotto del mondo”, ed è il cuore di Venezia.
Secondo la tradizione, l’evangelista San Marco, giunto sulle isole della laguna, sognò l’Angelo che gli disse “Qui avrai pace, Marco, mio evangelista”. Cosi, quando nell’828 la salma del santo, venne sottratta ai maomettani di Alessandria di Egitto e riportata a Venezia da due mercanti, l’esultante accoglienza che il popolo le riservò era iI coronamento di un dovere spirituale assolto, il segno della conquista di una meritata protezione scritta nel proprio destino. L’anno successivo il doge Giustiniano Partecipazio diede avvio ai lavori di costruzione di un tempio, destinato ad accogliere le spoglie del Santo, che fu consacrato nell’832 e fu per secoli “cappella ducale”, divenendo solo nel 1807 cattedrale di Venezia.

Basilica della Salute

La maestosa costruzione della basilica di Santa Maria della Salute si trova nel sestiere di Dorsoduro, e affaccia sul bacino dì San Marco. Nel 1630 ci furono a Venezia migliaia di vittime a causa della pestilenza e per questo che venne celebrato in San Marco il rito del voto alla Madonna, implorata di liberare i veneziani dalla malattia.
La Basilica fu commissionata nel 1631 a Baldassarre Longhena, in ringraziamento alla Vergine per la fine della pestilenza.
Nel 1633 si iniziò la costruzione e nel 1653 la struttura della basilica era ormai terminata.
L’interno della basilica è costituito da un ampio vano centrale, cinto da colonne su alti plinti e addossate a robusti piloni che sostengono la grande cupola, alta ben 60 metri dal pavimento. Il pavimento, di straordinaria fattura, è a mosaico in marmo policromo a cerchi concentrici con le fasce più esterne che seguono un disegno geometrico, multicolore, con effetti dì illusione ottica, mentre una fascia di trentadue rose che circonda il cerchio centrale, è un richiamo simbolico al Rosario mariano. L’altare è a pianta ottagonale e raffigura, nelle statue in marmo che lo adornano, la cacciata della peste. Al centro, l’immagine della Madonna della Salute, proveniente dalla Cattedrale di Candia e qui collocata nel 1670.

Basilica dei Frari

Fondata verso la metà del sec. XIII dall’ordine francescano dei Frati Minori, ricostruita poi su progetto di un architetto rimasto anonimo, nelle forme gotiche attuali attorno al 1330 e terminata verso il 1443, la Basilica dei Frari è la chiesa di Venezia più ricca di opere d’arte dopo quella di San Marco. Sorge nel sestiere S. Polo, affacciando sul campo dei Frari.
Alla sobria eleganza dell’esterno fa riscontro la calda luminosità dell’interno. Nel mezzo della navata centrale, davanti al presbiterio, si può ammirare il Coro dei Frati, iniziato in forme ancora gotiche dalla bottega dei Bon e terminato in stile rinascimentale dai Lombardo nel 1475. Sullo sfondo delle finestre dell’abside, sull’altare maggiore, l’Assunta del Tiziano si rivela subito allo sguardo di chi entra in tutta la sua splendida luminosità.
Sul portale il monumento barocco a Girolamo Garzoni, morto nell’assedio di Negroponte nel 1688. La sacrestia, fatta costruire dai Pesaro intorno alla metà del cinquecento, ha le proporzioni di una piccola chiesa, ricca anch’essa di tesori d’arte. Fra tutti citiamo la bellissima Madonna in trono col Bambino e Santi, trittico di G. Bellini del 1488, sull’arco dell’abside. L’opera, che è considerata un capolavoro, è racchiusa da una preziosa cornice dorata, intagliata da J. da Faenza.

Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo

Sorge nell’omonimo campo accanto all’Ospedale Civile. La sua costruzione fu iniziata nel 1246 e fu compiuta e consacrata solo nel 1430 e divenne il luogo prescelto per la sepoltura di dogi e condottieri. L’interno della chiesa, dalle ampie arcate ogivali e volte a crociera, colpisce per l’armoniosità e l’imponenza dei suoi volumi e per la suggestiva luminosità. Nel 1867 un incendio l’aveva quasi distrutta. Fu restaurata e restituita all’antico aspetto nel 1913.

Basilica di San Marco

Basilica dei Frari

Chiesa dei Santi
Giovanni e Paolo