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a cura della Redazione

Questi sono gli ingredienti che servono per frequentare il nuovo corso che l’Associazione Nicola Saba ha proposto per l’anno accademico 1997/98 e che ha avuto un notevole successo. Abbiamo intervistato la docente, Signora Donatella Ruggieri la quale era accompagnata da Luigina Brugnerotto, corsista.
 

Signora Donatella, è la prima volta che insegna?
No, sto facendo un corso analogo da due anni a Venezia.

Insegna anche ai bambini o solo agli adulti?
No, solo agli adulti.

In che cosa consiste il lavoro, se lavoro possiamo chiamarlo?
Sì esatto, non è un lavoro è un corso di arte applicata. Si insegnano le prime nozioni di pittura, di tecnica di disegno e si parte da cosine semplici, si danno le prime indicazioni per poter iniziare. Non c’è bisogno di avere grande attitudine perché si può partire anche da disegni già fatti, trovati su libri, riviste specializzate e altro. Un po’ alla volta si compone, si acquista un certo gusto e poi le corsiste proseguono da sole. Questa è una tecnica: poi ce ne sono altre.

E’ una tecnica nuova?
No, è semplicemente pittura su tessuto e una volta superato il primo impatto e imparato con una certa abilità vorrei passare ad altre tecniche come lo stencil, che è sempre una pittura su tessuto, e poi lo stencil su legno e infine passare al decoupage.

Potrebbe dirci in cosa consiste lo “stencil”?
E’ una tecnica vecchissima che viene dall’Inghilterra forse ancora prima dalla Cina. Si esegue con degli stampini: si prepara un disegno, da quel disegno si ritagliano delle mascherine e dopo, con un pennello a tampone, si riempiono i buchi come fanno i bambini quando usano il disegno precomposto con il timbro. Si possono fare su tessuto e con altri tipi di colori e con altra preparazione di fondo; si possono fare su muri, su legno ovunque.

Tra apprendere e diventare autonome sul campo del disegno su stoffa occorre saper disegnare?
No, è questo il punto: bisogna avere una certa predi-sposizione e un certo gusto, un certo gusto grafico e del colore. Però partendo da disegni trovati sui libri, tramite fotocopie o usando carte carbone, si può già iniziare a comporre dei disegni. Vengono date alle corsiste delle indicazioni tali per poter iniziare il lavoro e, considerando che hanno cominciato solo dal mese di novembre, ho visto dei risultati notevoli al di là delle mie aspettative. Ora vorrei portarle alla fine dell’anno con qualche lavoro fatto completamente da loro partendo dal disegno, da un disegno creato proprio dalla loro fantasia senza riferimenti da illustrazioni.

Quali materiali vengono usati per il disegno?
Innanzi tutto della carta, carta da lucidi, quella usata negli studi tecnici, matite e gomme per la base. Per i disegni ci vuole carta carbone adatta, colori adatti per il tessuto, un paio di pennelli e tanta pazienza.

I colori, sono colori vegetali?
No, sono colori chimici. Ci sono dei colori base e da quelli, mischiandoli, si ricavano i colori desiderati.

Quali sono i costi iniziali per del materiale in dotazione per il corso?
Grossomodo con trentamila lire ci si può dotare del materiale sufficiente per la frequentazione del corso, escludendo le stoffe.

Che tipo di colori sono?
Sono colori appositi per dipingere su stoffa. Sono colori che vengono fissati con il ferro da stiro appena terminato il lavoro. Poi si lasciano riposare per circa 20 giorni. Dopo questo tipo di fissaggio si possono lavare tranquillamente poiché con questo procedimento si innesca una reazione chimica per la quale il colore va a fissarsi definitivamente sulle fibre del tessuto.

Quali soggetti artistici sono usati?
Per ora partiamo da un soggetto floreale. In futuro potremo prendere in considerazione soggetti astratti, astratti nel senso che ognuno deve essere libero di creare.

Chiediamo a una corsista, Luigina Brugnerotto, che ci racconti la sua esperienza: che cosa ti ha spinto a frequentare a intraprendere questa “carriera”?
Visto che da undici anni frequento i corsi di storia dell’arte, mi incuriosiva provare qualcosa di diverso o quantomeno verificare personalmente cosa voleva dire comporre i colori, accostare i colori ai vari soggetti, cercare un soggetto, insomma solo il fatto di scoprire che so fare un colore viola per me è stata una vittoria, grazie ai suggerimenti della nostra insegnante.

Vediamo che l’entusiasmo non ti manca. E le altre corsiste hanno lo stesso entusiasmo tuo? In quante frequentano questo corso?
Credo di si, per quanto riguarda l’entusiasmo, e comunque siamo in otto, un numero relativamente basso anche perché una quantità superiore non consentirebbe all’insegnante una disponibilità didattica uguale per tutte, soprattutto per una questione di spazio. Speriamo che l’anno prossimo ci sia uno spazio più adeguato alle nostre esigenze.

Abbiamo sentito che per fine anno dovrete preparare qualcosa di completamente vostro. Hai già in mente qualcosa? Ho già prodotto qualcosa ispirandomi a soggetti cinesi.

Come mai questa scelta rispetto ai corsi che tu frequenti e hai frequentato di storia dell’arte?
Mi piacciono i colori e le composizioni cinesi perché sono vari, con tanti fiori e tante figure, tanti uccelli. Mi piacciono questi soggetti naturali.

Chiediamo alla docente se il corso annuale è fine a se stesso o se le corsiste possono continuare con questo corso anche per il futuro?
Certamente possiamo continuare assieme. Posso dirle che con l’esperienza del corso di Venezia, ho le stesse corsiste da tre anni quindi si può continuare cambiando tecnica: questa è la prima fase dopo si passa ad altre tecniche, altri materiali come il vetro, legno, muro, cartonage, decuopage.

Alt! Ci spieghi cos’è il “decoupage” che presumiamo venga dal francese.
E’ una cosa molto semplice e dà degli ottimi risultati. Si tratta di assemblare delle carte su degli oggetti tipo scatole, vasi, eccetera. Si fa una preparazione di fondo e dopo ci sono procedimenti particolari per arrivare a delle composizioni di grande effetto.

Si aspettava un risultato come quello ottenuto fino ad ora?
Sinceramente no. Certi risultati me li aspettavo alla fine dell’anno. Ma ho visto che ci sono delle persone che oltre ad avere quell’entusiasmo tipico di chi vede nascere qualcosa dalle proprie mani, ci sono anche corsiste che hanno tirato fuori la propria fantasia e il proprio talento che forse era nascosto dai pensieri e preoccupazioni della vita familiare. Sono proprio soddisfatta.

Concludiamo questa nostra intervista ringraziando e salutando la docente Signora Donatella Ruggieri e la corsista Luigina Brugnerotto, con la sensazione che molte persone, dopo avere visto i lavori finiti, si pentiranno di non aver scelto questo corso, ma sono in tempo per farlo il prossimo anno!