a cura di Alberta Salmeri

Genio multiforme e figura complessa di filosofo e mago rinascimentale, viene processato per eresia e arso vivo 400 anni fa il 17 febbraio dell’anno 
1600 in Campo dei Fiori a Roma. .

 

"La verità è la cosa più sincera, più divina di tutte; anzi la divinità e la sincerità, bontà e bellezza de le cose è la verità; la quale né per violenza si toglie, né per antiquità si corrompe, né per occultazione si sminuisce, né per comunicazione si disperde: perché senso non la confonde, tempo non l’arruga, luogo non l’asconde, notte non l’interrompe, tenebra non la vela; anzi, con esse più e più impugnata, più e più risuscita e cresce.

Senza difensore e protettore si difende; e però ama la compagnia di pochi e sapienti; odia la moltitudine, ma si dimostra a quelli che per se stessa la cercano".

(Tratto dai dialoghi dello Spaccio de la bestia trionfante)

 

Giordano Bruno nasce a Nola in provincia di Napoli nel 1548, a diciotto anni entra nell’ordine dei domenicani (dove muta il nome originario Filippo in Giordano). Qui approfondisce lo studio della filosofia aristo-telica, di Tommaso d’Aquino e dell’agostinismo medievale.

Lascia l’ordine nel 1576 perché sospettato di eresia e comincia il vagabondaggio che ha caratterizzato la sua vita.

Da Napoli, Bruno si reca a Ginevra, a Tolosa, a Parigi, dove si dedica allo studio della mnemotecnica basata sulla combinatoria di Raimondo Lullo; Da Parigi si reca a Londra, dove trascorre due anni ad Oxford, dal 1583 al 1585.

E’ questo, per Bruno, un periodo molto fecondo, in cui egli scrive La cena de le ceneri (1584), opera in cui confuta i principi della fisica aristotelica e il sistema tolemaico, difendendo il sistema copernicano; De l’infinito universo et mondi (1584), nel quale espone la tesi dell’infinità dell’universo e dell’infinità numerica dei mondi; e il dialogo De la causa, principio et uno (1584) in cui affronta filosoficamente la questione della causa dell’universo facendola risalire a un unico principio che anima ogni essere.

In un altro dialogo poetico, Degli eroici furori (1585), egli celebra una sorta di amore platonico che unisce l’anima a Dio mediante la ragione.

Bruno sostiene teorie filosofiche che armonizzano il neopla-tonismo mistico e il panteismo, nella convinzione che l’universo, in tutte le sue forme, sia la manifestazione di un unico principio vivificatore.

Torna a Parigi nel 1585, si sposta in seguito a Francoforte dove scrive e pubblica alcuni scritti, tra cui poemi in latino di argomento cosmologico. Su invito del nobile veneziano Giovanni Mocenigo, Bruno rientra in Italia, allettato dalla possibilità di ottenere una cattedra di mnemotecnica presso l’ateneo di Padova.

Nel 1592 Mocenigo, turbato dalle idee eterodosse del filosofo, lo denuncia all’inquisizione, che lo processa per eresia: Bruno viene consegnato alle autorità romane e rimane in prigione per circa otto anni mentre viene discusso il procedimento a suo carico per eresia, condotta immorale e bestemmia.

Rifiutatosi di ritrattare le proprie teorie, viene arso vivo in Campo dei Fiori il 17 febbraio 1600.

Alla fine del XIX secolo, nel luogo del suo martirio viene eretta una statua dedicata alla libertà di pensiero.

 

Iniziativa per Giordano Bruno

 Il Liceo"Giordano Bruno" in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e il Consiglio di Quartiere Carpenedo –Bissuola, per approfondire la conoscenza di Giordano Bruno e del suo tempo e per mostrare come il cinema ha interpretato le tensioni religiose, sociali e politiche dell’Europa e dell’Italia dal XVI secolo in poi, ha inserito come parte integrante dell’attività didattica per l’anno scolastico 1999-2000 un cineforum dedicato al filosofo: "Giordano Bruno, itinerari della memoria", al Teatro del Parco. Questi i film. "La regina Margot" regia di Chèreau Patrice, "L’opera in nero" regia di Andrèe Delveaux, "Elizabeth" di Shekhar Kapur, "Giordano Bruno" regia di Giuliano Montaldo, "I diavoli" regia di Ken Russell.

Sempre per il progetto "Giordano Bruno, itinerari della memoria"é stata aperta nel Liceo omonimo, una mostra coordinata dal prof. G.Scalici in collaborazione con altri insegnanti, un itinerario di immagini, stampe e disegni realizzato da due classi, la quarta F, e la quarta H. La mostra molto interessante e completa nel suo insieme, è aperta al pubblico.

Il Comune di Venezia, Cultura e spettacolo -C.C.C.- Pubblica istruzione - Serv.Ed., il Liceo Scientifico Giordano Bruno e il Centro Culturale Cavagnis in collaborazione con la Scuola Nazionale di Cinema, Cineteca Nazionale e il Dopolavoro Ferroviario di Venezia hanno presentato la rassegna "Schermi Eretici .. in ricordo di Giordano Bruno.."

Questi i film proiettati alla Videoteca Pasinetti di Venezia: "Il nome della rosa" Di J.J.Annaud, "L’opera in nero" di A.Delvaux, "Galileo" di L.Cavani, "Giordano Bruno" di G. Montaldo, "Il settimo sigillo" di I. Bergman, "I diavoli" di K. Russell, "Intolerance" di D.W. Griffith, "Dies irae" di C.T. Dreyer, "Confortorio" di P. Benvenuti, "La regina Margot" di P. Chèreau.

Questi quelli proiettati al Cinema Dante d’essai di Mestre: "Giovanna d’Arco" di J.Rivette, inedito, Parte I "Le battaglie", Parte II "Le prigioni", "Giordano Bruno" di G. Montaldo, "Confortorio" di P. Benvenuti, "Galileo" di L. Cavani.

Giovedì 17 Febbraio 2000, al Cinema Dante dopo la visione del film"Giordano Bruno"

"Il cinema dell’eresia" incontro con i registi Paolo Benvenuti e Giuliano Montaldo.