TECNICO RIFINITORE E DECORATORE DEL LEGNO ORIGINALE E DA RESTAURO

Cod. Ente 1324, ob. 3, mis. B1, cod. Corso 002 Relazione finale del coordinatore prof. Gabriele Stoppani

Premessa.

1. Il progetto si proponeva un obiettivo importante: offrire agli utenti, tutti allievi tossicodipendenti, una grande varietà e ricchezza di competenze tecniche e conoscitive nel campo della lavorazione rifinitura decoro e restauro del legno, coniugando nel contempo la formazione professionale e il trattamento dell'emarginazione sociale. Come scritto nella scheda 4, pag. 5/1 l'intervento si proponeva di "investire il modello didattico ed operativo della formazione professionale della potenzialità riabilitativa e di reinserimento del tossicodipendente nella società". I frutti positivi auspicati dall'associazione "Nicola Saba" cui il corso è stato affidato, sono stati conseguiti come testimoniano gli inserimenti effettivi dei corsisti nel mondo del lavoro ed i miglioramenti a livello psico-fisico registrati nei medesimi allievi, grazie alla loro partecipazione e frequenza, nonché la eloquente dichiarazione rilasciata dal primario del SERT di Mestre dell'USL 12 in merito e che qui allego.

I! lavoro didattico ed organizzativo che ha portato a siffatti risultati è stato complesso e delicato. Per darne più adeguata testimonianza ritengo opportuno articolare la presente relazione in tré momenti topici rispecchianti l'effettivo lavoro didattico ed organizzativo, teorico e pratico. I tré momenti sono i seguenti:

a) Fase propedeutica

b) Fase teorico/pratica e) Gli stage


FASE PROPEDEUTICA

E' la fase in cui si è proceduto alla formazione della "classe" ed alla organizzazione teorico-pratica del corso. Per comodità chiarezza ed adesione all'effettivo lavoro svolto, intendo articolarla in 4 momenti: 1) II Partenariato 2) La composizione della "classe" degli allievi 3) II gruppo docente 4) II gruppo organizzativo: coordinatore e tutor.

II partenariato

Tenendo conto dell'utenza cui il corso si rivolgeva, persone tossicodipendenti disoccupati o inoccupati specificatamente nell'area veneziana, è sembrato opportuno all'Ente titolare del progetto, che partiva peraltro dal presupposto che tutta l'attività avesse una funzione oltre che occupazionale anche terapeutica, di collegarsi idealmente e fattivamente alle strutture pubbliche, statali e private, che sul territorio operano in tale ambito e che condividessero lo scopo e lo sforzo del corso, di offrire cioè ai tossicodipendenti da loro seguiti, e in particolare fra questi a quanti avessero espresso e manifestato concretamente la volontà di uscire dal tunnel della droga e della dipendenza, una sponda effettiva di riscatto attraverso lo studio la pratica ed infine il lavoro.

Senza menzionare tutte le persone e le istituzioni contattate, che comunque ringrazio, chi ha accettato la proposta diventando poi elemento di valida collaborazione è stato: il SERT dell'USL 12 di via Calabria in Mestre diretto dal primario prof. Nardi, la Cooperativa Sociale "II Gruppo" di Campalto e "Velox" di Mestre che per istituzione e tradizione si occupano dell'addestramento al lavoro di persone "deboli" dal punto di vista sociale e umano, la Comunità di recupero tossicodipendenti "Don Milani" di Mestre, la casa dell'ospitalità di via dei Battuti in Mestre con il suo responsabile dott. Nerio Comisso, l'Associazione Artigiani e Piccole Imprese "CGIA" di Mestre in particolare nella persona del signor Feltrin Giacomo responsabile per la provincia di Venezia del settore falegnameria.

La composizione della "classe"

Dal lato pratico, quando si è cioè trattato di stilare la lista degli allievi che avrebbero partecipato ai colloqui di selezione per l'accesso al corso, si è lavorato in sintonia con il SERT di Mestre ed in particolare con l'assistente sociale incaricata, la signora Luisa Possiedi , delegata dal primario a seguire il progetto condiviso, in quanto la persona più adatta allo scopo, vuoi per capacità professionali vuoi per la natura del suo lavoro pluriennale di


operatrice sul campo pure con esperienze in corsi professionali analoghi, quindi conoscitrice delle persone più motivate e soprattutto capace di tener proficui rapporti tra le istituzioni le comunità e gli operatori economici. La stessa è stata investita del ruolo di "tutor" in questo corso. La classe è risultata pertanto composta da persone seguite dal SERT di via Calabria. Nel dettaglio i nominativi dei selezionati e dei partecipanti al corso si potranno evincere dalle relazioni dettagliate previste dalla normativa e regolarmente consegnate in Regione.

Il gruppo docente

Va da sé che la specchiata capacità professionale è il criterio base che guida la scelta del corpo docente nella realizzazione di quaisivoglia attività didattica che intenda porre presupposti certi per il successo educativo e formativo. E questo è stato il criterio seguito in primis per la scelta del corpo docente. Ma non l'unico evidentemente, a fronte di un corso che presenta soggetti adulti, seppur giovani, ed ancora soggetti che, data la devastante esperienza delle droghe, presentano problemi di apprendimento continuità d'impegno ed accettazione delle regole e degli usi del civile consesso. Pertanto occorre affidare l'incarico ad insegnanti che, stanti gli obiettivi formativi e professionali da conseguire, possano ottemperare ai seguenti criteri di efficacia didattica:

a) Esperienza di insegnamento con adulti, seppur giovani.

b) Esperienza o disponibilità a lavorare con persone così particolari. e) Capacità e disponibilità ad adottare metodologie didattiche legate sì alla lezione tradizionale ma aperte anche all'uso coinvolgente di nuovi strumenti di insegnamento ( nuove tecnologie, lavori di gruppo, sistemi moderni d'autovalutazione, ecc.) atti ad interessare gli allievi alle conoscenze impartite e a consolidare le medesime in ognuno. d) Attitudine a collegare le lezioni, per quanto teoriche, al mondo del lavoro ed alla realtà sociale che ci circonda.

Come coordinatore posso affermare che gli insegnanti del corso hanno seguito attentamente tali criteri tant'è che sono riusciti ad amalgamare positivamente la classe ed a seguire nel contempo ogni allievo, anche quello più in difficoltà, in maniera tale da fargli seguire con assiduita continuità e profitto le lezioni, e consegnarlo preparato e motivato allo stage.

Per quanto concerne i moduli di insegnamento più squisitamente pratici, ci si è orientali verso docenti che non solo avessero chiare e spiccate capacità tecnico-teoriche, ma che svolgessero nel contempo sul campo e sul territorio attività artigianali o imprenditoriali nel settore della falegnameria e del restauro, al fine di far toccare con mano agli alunni quanto, in ambito di conoscenze strumenti ed operazioni, si usa e si fa nella vita lavorativa.


In particolare nel modulo centrale, per qualità d'insegnamento e quantità oraria, definito " Tecniche di lavorazione del legno e sua decorazione", le 100 ore totali sono state suddivise tra due insegnanti, D. Vedovato e A. Gardellin, che nella cooperativa "II Gruppo" già svolgono mansioni analoghe con persone svantaggiate, e soprattutto operano lavorano e producono come falegnami sul territorio. Hanno lavorato in sintonia portando gli allievi anche a produrre un saggio concreto: la costruzione di un mobìle-credenza in cosiddetta arte povera, che resta in visione nella sede dell'associazione "Nicola Saba".

Coordinatore e tutor

II sottoscritto coordinatore del corso prof. Gabriele Stoppani ha seguito i seguenti criteri per l'organizzazione del corso: ^

a) Attenzione al progetto nel suo insieme

b) Attenzione ad ogni singola fase del progetto e) Definizione della sede e degli orari d'aula tenendo conto delle esigenze dell'utenza

d) Attenzione alla frequenza ed all'impegno degli allievi

e) Appoggio al gruppo docente e coordinamento del medesimo

f) Definizione cura ed eventuali aggiustamenti degli stage

g) Collegamento costante con tutor e docenti.

Come tutor era necessaria una persona che potesse seguire ed ascoltare gli allievi non solo per le necessità di carattere didattico, ma anche per quelle di ordine personale e psicologico, che avesse insomma presente il loro percorso umano e terapeutico per ascoltare e risolvere tutti i problemi che potessero insorgere durante il corso e gli stage. Investita di tale ruolo non poteva essere che la signora Luisa Possiedi di cui ho parlato sopra che non solo ha tali caratteristiche ma che poteva seguire e vedere gli allievi oltre che al corso anche quotidianamente al SERT. Il rapporto tra coordinatore e tutor è stato sempre costante ed i due hanno seguito il corso pressoché quotidianamente.


FASE TEORICA

Si tratta delle 300 ore di aula. Anche in questo caso preferisco articolare la relazione in più punti: 1)11 calendario delle lezioni 2) La sede 3)11 profitto degli allievi 4) II rapporto Coordinatore/Docenti/Tutor.

Il calendario delle lezioni

Ovviamente non intendo in questa sede riproporre nel dettaglio il calendario che sta già agli atti della Regione, ma parlare della filosofia che ne ha ispirato l'organigramma definito alle scopo di perseguire gli obiettivi primari del corso. Si sa che i tossicodipendenti hanno, specie quando intraprendono un'attività strutturata, problemi di attenzione e quindi di attenzione costante e produttiva durante la lezione. E' parso pertanto utile e proficuo organizzare la giornata non su otto ma su sei ore e mezza di studio con pausa pranzo, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 17.30 sabato escluso. Anche perché essendo gli allievi nella quasi totalità "metadonici" dovevano di buon mattino recarsi al SERT per la terapia ed esser accompagnati in sede di studio con mezzi dell'Associazione "Nicola Saba", pertanto non potevano iniziare le lezioni prima dell'ora indicata.

Ho considerato inoltre opportuno abbinare sempre per ogni giornata moduli di materie teoriche con moduli di materie tecnico-pratiche in maniera da interessare e coinvolgere maggiormente gli allievi.

La sede

La sede scelta per lo svolgimento delle lezioni è stata la falegnameria della Cooperativa Sociale "II Gruppo" sita a Marcon (VE) in via Pialli. Essa aveva tutti i requisiti per permettere agli allievi uno studio adeguato alle loro condizioni e soprattutto proficuo. Primo: si trova in zona distante da tentazioni di "droga". Secondo: ha un'aula capiente a norma di legge ed un laboratorio di informatica appositamente predisposto. Terzo: è sede di falegnameria vera e propria con i più moderni macchinari per la produzione di mobili, infissi ed altro; opportunità validissima per far sperimentare in pratica, con mano, agli allievi ciò che avevano acquisito nell'attigua aula di studio, quindi di mettere a frutto le cognizioni teoriche. Quarto: è fornita di apposita mensa per il pranzo.


II profitto degli allievi

Coordinatore docenti e tutor hanno verifìcato un processo virtuoso d'apprendimento negli allievi. Col passare del tempo, motivati senz'altro dagli insegnamenti impartiti e dalla metodologia applicata, è aumentata la loro capacità d'attenzione ed è soprattutto migliorata la loro elasticità mentale, cosa che agli inizi lasciava a desiderare. Certo i livelli di maturazione culturale sono diversi e variano da persona a persona, ma sicuramente ognuno di loro si è spostato dal piano di partenza ed è cresciuto rispetto alle capacità iniziali pervenendo a risultati soddisfacenti, come si desume dalle relazioni dei docenti e dalla nota del primario de! SERT, Pier Guido Nardi, che alleghiamo, i quali hanno notato in questi soggetti dei miglioramenti evidenti, sul piano fisico psichico e relazionale. Da sottolineare per quanto riguarda il profitto squisitamente didattico degli allievi il già citato saggio d'aula che hanno eseguito sotto l'attenta guida dei docenti: un mobile credenza in abete massello.

Rapporto con tutor e docenti

Condizione indispensabile per il buon andamento e funzionamento del corso era ed è stato il collegamento tra coordinatore e tutor, tra coordinatore e docenti nonché tra docenti stessi.

Tra tutor e coordinatore ovviamente per gestire eventuali problemi presentati dai singoli allievi o per risolvere questioni relative alla vita d'aula, tra coordinatore e docenti per organizzare monitorare ed eventualmente aggiustare metodologie e programmi. In merito ho tenuto regolari riunioni con i docenti allo scopo di verificare obiettivi e processi d'apprendimento, ma soprattutto per far sì che i programmi procedessero in maniera integrata, per evitare possibili doppioni nei contenuti somministrati, per offrire conoscenze complementari, insomma per interessare e coinvolgere sempre di più e meglio gli allievi. Cosa che si è verificata.